Guida osmosi inversa

Guida osmosi inversa, cerchiamo di spiegare nella maniera più dettagliata possibile cos’è un sistema ad osmosi inversa, come funziona e in cosa consiste la manutenzione.

Guida osmosi inversa, capire il processo

Se ci fermassimo un momento a pensare scopriremmo che in natura il principio osmotico è presente in moltissime specie. Le piante traggono dal suolo l'acqua ed i minerali proprio attraverso l'osmosi, il corpo umano procede al lavaggio di sangue nei reni proprio attraverso un processo osmotico. Spieghiamo meglio il processo in questa guida osmosi inversa.

L'osmosi inversa utilizza una membrana semipermeabile per separare dall'acqua: i sali disciolti, i prodotti organici, i pirogeni, la materia colloidale submicron, i virus e i batteri. Questo tipo di processo rappresenta la più fine tecnica di filtrazione dell'acqua, non consiste infatti in un semplice ostacolo fisico delle molecole ma grazie alla membrana presente negli impianti permette il passaggio delle molecole chimiche idrofile (water-like), cioè chimicamente simili all'acqua. Si chiama filtrazione ad "osmosi inversa" poiché si richiede una pressione per costringere l'acqua pura ad attraversare una membrana e lasciarsi dietro tutte le impurità. Possiamo dire che una filtrazione a osmosi inversa è in grado di rimuovere il 95 % dei solidi dissolti totali (TDS) e quasi il 99% di tutti i batteri.

Guida osmosi inversa, come funziona il principio?

Dopo aver dato una spiegazione prettamente tecnica cerchiamo di spiegare, nella nostra guida osmosi inversa, in un modo un po’ più semplice come funziona il principio. Una membrana semipermeabile (l'acqua può attraversare la membrana in una sola direzione) separa due soluzioni diverse, in una è presente una quantità di sali disciolti maggiore. La diversa densità delle due soluzioni crea una migrazione delle molecole d'acqua dalla soluzione meno concentrata a quella più concentrata in modo da portare le due soluzioni ad un'uniformità. Questa migrazione molecolare crea quindi una pressione osmotica naturale sulla soluzione più concentrata.

Guida osmosi inversa, classificazione delle acque

Cosa sono i solidi disciolti totali (TDS)? Per residuo fisso nell'acqua si intendono la quantità di minerali in essa disciolti. In base al valore del residuo fisso le acque vengono classificate in: • Acqua minimamente mineralizzata: quando la nostra acqua ha un valore inferiore a 50mg/l. Questo tipo di acque sono indicate per un'alimentazione neonatale vista la notevole digeribilità. • Acqua oligominerale: indica acque con un residuo fisso compreso tra i 50 e i 500 mg/l, che dissetano e garantiscono un apporto di minerali moderato. • Acque medio minerali: con un residuo fisso tra 501 e 1500 mg/l. Acque indicate in momenti in cui l'organismo è carente di sali minerali (senilità, sport..) • Acque ricche di minerali: consigliate solo in casi specifici e da non assumere per periodi troppo prolungati. Non esiste un'acqua buona in assoluto, bensì esiste l'acqua più indicata per un determinato stile di vita. Ad esempio le acque oligominerali sono indicate principalmente per chi soffre di ipertensione. Contro la cellulite invece è preferibile scegliere un'acqua oligominerale con residuo fisso basso, al di sotto quindi di 200mg/l. Generalmente, nelle acque minerali che troviamo sugli scaffali dei supermercati, l’etichetta riporta la dicitura “residuo fisso a 180°”. Quando il valore aumenta significa che aumenta anche il valore dei sali minerali presenti all'interno di un litro di acqua. Come si ottiene tale dato? Semplicemente si porta l'acqua alla temperatura di 180°, ciò che rimane dopo la completa evaporazione, rappresenta il residuo fisso.

Guida osmosi inversa, impianto ad osmosi e acqua già potabili


La filtrazione che si ottiene tramite osmosi inversa ha un'efficacia notevole. L'osmosi inversa infatti abbatte quasi totalmente le sostanze disciolte nell'acqua, sia quelle pericolose sia quelle inerti. Molte persone di domandano se l'acqua osmotizzata sia idonea alla corretta alimentazione umana. Dall'esperienza maturata in questi anni di lavoro possiamo dire con certezza che l'acquisto di un impianto osmosi inversa deve essere frutto di una scelta molto ponderata. Bere acqua molto leggera può essere piacevole, necessario o indicato a seconda dei casi indicati in precedenza. Gli impianti a osmosi inversa trovano la loro collocazione naturale in luoghi dove l'acqua è particolarmente dura, ricca di sali o in regioni dove vi è una forte presenza di nitrati, che possono essere molto dannosi per la salute, può avere senso scegliere questo tipo di filtrazione (il valore massimo di legge consentito per i nitrati è di 50mg/l).

Nella tabella proposta in figura possiamo vedere i l'efficacia di una filtrazione osmosi inversa
Guida osmosi inversa

Guida osmosi inversa, limiti e rischi dei depuratori

È opinione comune credere che le membrane osmosi inversa rimuovano ogni tipo di componente presente dell'acqua ma così non è. È importante quindi specificarlo nella nostra guida osmosi inversa. Persino loro, infatti, hanno dei limiti. Alcune sostanze come l'acido carbonico o l'ossigeno disciolto non vengono fermate dalla membrana.

Le membrane osmosi inversa sono componenti molto delicati. Il cloro, ad esempio più danneggiarle in maniera irreversibile. Molta attenzione bisogna farla anche all'acqua in ingresso. In diverse zone del nostro paese l'acqua di rete è contaminata dall'acqua marina, questo fa sì che vi sia presenza di cloruri nell'acqua letali per le membrane osmosi inversa.